In un mercato del lavoro la spesso coincide con i cambiamenti e la lentezza nel capire come questi influiscono.
Secondo l’Osservatorio Assintel le competenze digitali sono essenziali in molti settori diversi.
Le trasformazioni che stanno interessando il mercato dell’ICT non cambieranno solo asset produttivi e organizzativi ma stanno già rivoluzionando anche realtà non produttive come i reparti HR.
La quarta edizione dell’Osservatorio delle competenze digitali 2018 di Assintel prova monitorare e avere un quadro più chiaro, rispetto alla domanda e all’offerta nel mondo delle professioni digitali e, più in generale, cosa significa investire nelle competenze digitali dei lavoratori.
Nel 2017 gli annunci di lavoro riguardanti le professioni digitali erano ben 64 mila, un 7% in più rispetto al 2016 e il doppio del 2013, anno in cui si iniziò a parlare di carriere digitali.
Una delle figure maggiormente ricercate è quella dello sviluppatore. La necessità di un professionista che possa curare applicazioni e piattaforme è in notevole crescita. Un annuncio su sei, invece, riguarda gli ICT consultant, tutti quei consulenti digitali che possano guidare e valutare la strada da percorrere per diventare un’impresa digitale.
Gli altri professionisti ICT sono:
- Il service development manager. Il suo compito è incentivare la creazione di servizi sia digitali che non, per i clienti.
- I big data specialist. Sappiamo che oggi i dati sono fondamentali, soprattutto per le aziende che si trovano a fare un “salto” nel digitale. Un Big data specialist è quindi necessario, affinché i dati in possesso dell’azienda diventino utili e facilmente leggibili.
- Infine, ma non meno importante, il cyber security officer. I dati dell’azienda devono essere protetti e questa figura dovrebbe garantire la sicurezza dagli attacchi informatici e l’utilizzo corretto dei dati personali.
Tuttavia, non è solo il mercato dell’ICT a generare domanda di nuovi professionisti digitali ma anche altri macro- settori, tra cui anche Servizi e Industria.
Ma cosa sono le competenze digitali?
L’Unione Europea ha cercato di darne una definizione standard descrivendole come “abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.
Quello che emerge dalla ricerca dell’Assintel è il disallineamento della domanda e dell’offerta causato da un ritardo formativo e dagli aspetti retributivi.
La maggior parte delle volte ci si trova nella situazione in cui lo skill mismatch si fa sentire prepotentemente. Lo skill mismatch è un termine che sta a indicare il divario presente fra le competenze possedute da aspiranti lavoratori e quelle invece richieste dalle aziende che sono alla ricerca di personale. Il problema non è solo numerico ma anche qualitativo.
Uno dei problemi maggiori è da ricercare soprattutto nelle carenze del sistema di educazione superiore e universitario italiano. Nonostante l’aumento generale dei diplomati ICT, circa due terzi non continua gli studi con percorsi di formazione universitaria.
Anche il budget destinato ai professionisti dell’ICT cresce. Ci sono, tuttavia, delle differenze. Le consulenze e i servizi ICT rimangono meno remunerativi rispetto all’ICT industriale. La retribuzione cresce soprattutto nel caso di quadri e dirigenti.
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